Pace

In montagna, osservando i maestosi ammassi rocciosi, ricoperti di vegetazione autunnale ed  il paesaggio lontano fino al mare, punteggiato sulle colline dai paesi come in una grande tavolozza, con il  sole che tramontava  insolitamnete  alla mia vista alle 2 in punto oltre una cima, una Grande Pace ha inondato il mio essere, anima e corpo. Ho chiesto a quella Pace  ulteriomente, di entrare in ogni cellula del mio corpo, nel sangue, in ogni organo, ossa, muscolo,  pervadere ogni mio pensiero ed atomo di cui sono composto. Ho visto un abete, giù da dove guardavo, piccolo, su un piccolo davanzale a ridosso di una roccia ed a sua volta a strapiombo su una valle; è li da molti anni e gli  ho chiesto di conservare quella pace, al caldo ed al freddo che verranno. La montagna ha ascoltato, un pò gelosa che chiedevo la testimonianza non a lei; ma le ho detto che lei è lì da milioni di anni e sicuramente ci rimarrà per altri milioni; noi umani siamo piccoli abeti, con breve vita, siamo piccoli e  fragili, ma abbiamo una vita più complessa di una roccia, così quell’abete era un pò me stesso, che resta sempre lì a vegetare dormendo dentro l’abbraccio di una grande roccia. Tu Montagna sei l’Arcanve e noi siamo gli abeti che vivono in Te. Tu sei ferma nello spazio, ma viaggi nel tempo e  noi siamo quasi fermi nel tempo e nello spazio. Ma quella Pace, che è Ferma in modo Assoluto, abbraccia tutto il tempo  e tutto lo spazio; ambedue si curvano in un unico Grande Abbraccio che arriva fino all’ultimo micropensiero inconscio, fino all’ultima particella del corpo.

E questa Grande  Pace, vivremo insieme al solito appuntamento del mercoledì, questo 28 Novemre tra le 21.30-22. Anche se non fate commenti, siamo tanti.