L’Arcanave, avrebbe in mente l’idea ( annunciata e rinviata negli ultimi post), di una Entità politica nuova, su scala mondiale. L’idea è quella che senza una tale entità, che nelle sue linee fondamentali trascenda nazioni e continenti, calandosi poi nelle situazioni contingenti di ogni stato, la politica non può avere la forza di risolvere i problemi, soprafftta dalle forze finanziare, tecnologiche, di globalizzazione in tutti i settori. L’idea, allo stato attuale tutta teorica e da sviluppare, si potrebbe appoggiare ad una Entità, che ha scopi ancora più ampi, già presente a scala mondiale e quindi partirebbe con una base già costituita e quindi non dal nulla. Ma per ora , ci si limita quì, riparlandone via via che l’Idea si tramuterà in strutture concrete. Ora si tratta di qualcosa ancora in embrione e di urgente oggi in Italia c’è da risolvere lo stallo nella formazione del Governo; purtroppo era prevedibile che le elezioni non avrebbero dato indicazioni sufficienti e quì era stato detto in anticipo.
Paradossalmente, proprio questa situazione potrebbe sbloccare lo stallo destra-sinistra che dura da sempre in Italia, sempre stata incapace di amalgamarsi in modo non conflittuale intorno a qualcosa di costruttivo. La grande creatività e laboriosità del popolo italiano ha sempre contrastato con questa conflittualità, forse erede dei secoli di storia, in cui siamo stati sempre suddivisi in regni e principati, spesso di dominio straniero e quindi probabilmente si è sedimentata una atavica sfiducia verso le istituzioni, viste come ingerenti, frammentate, non riconosciute.
Ma se vogliamo una Europa Unita, necessaria per contrastare le potenze orientali in crescita, dobbiamo essere capaci di trovare questa unità; trovare un centro di riferimento comune. L’Italia, prima di Francia, Germania, Spagna ed altre ha il dovere di trovare questa unità, simbolo dell’Unità Europea stessa , in virtù della sua storia, ricca in tutto, pur nella frammentazione prima riportata. L’Italia ha dei valori storici , unici e su questi bisogna far leva per trovare il centro stesso dell’Europa, che di per se , senza l’Italia, non ne avrebbe. Questa è la sfida che il popolo italiano si deve porre. I giornalisti, di questo dovrebbero parlare, oltre che delle doverose cronache positive o negative che siano; oltre ai poltici, sono tutti coloro che si occupano di informazione a dover manifestare, stimolare gli indirizzi giusti, piuttosto che speculare, non si sa bene a vantaggio di chi, su questo e quello. L’informazione tutta, da il colore ai fatti che accadono e quindi deve avere il senso della responsabilità, e non avere derive di nessun tipo. Ma oggi mancano, da parte di tutti, indirizzi a lungo termine; si vive bombardati da tutti gli intrighi del presente, rimanendo incapaci ad uno sguardo più lungo; si è come drogati di presente e tutto sembra andare nel dimenticatoio e quindi niente ha la forza per assurgere a vero valore condiviso.
Ma i valori condivisi, non sono un lusso che si può o non può avere; sono una necessità assoluta, senza cui tutto va in direzioni frammentate, contraddittorie, dando vantaggio a tutti i lati negativi che una società da quella famigliare a nazionale e mondiale , può sviluppare; e staremo sempre a rincorrere le soluzioni, come l’asino appresso alla carota, che mai mangerà. E’ ora di svegliarsi e dare valore a cio che ha valore e disvalore a cio che ha disvalore. Bisogna dirlo chiaramente, non vivacchiare e nascostamente incrementare ciò che invece va combattuto.
Non bisogna vergognarsi di difendfere ciò che va difeso; deve risultare controcorrente favorire ciò che non è sano, non il contrario. I problemi sono complessi, ma tale complessità non va sfuttata per nascondevici dentro, rimanendo neutrali rispetto a tutti i mali; basta un gruppo anche piccolo, ma ben deciso e dalle idee chiare, per dare indirizzi nuovi che via via non potrebbero che essere seguiti da tutti. Il punto è averle queste idee.
E mercoledì 10 Aprile, alle solite 21.30-22, saremo sempre insieme, in modi che solo la mente è capace.